SISTEMA NERVOSO CENTRALE

Le malattie neurodegenerative - in costante crescita in tutto il mondo, ma soprattutto nei paesi altamente sviluppati, a causa dell’allungamento della vita media – rappresentano una importante causa di invalidità e un grande problema medico, sociale ed economico.

Si stima che in Italia circa 1.100.000 persone siano affette da demenza di cui più di metà da malattia di Alzheimer, 230.000 da malattia di Parkinson e 5000 da Sclerosi Laterale Amiotrofica.

Malgrado le cause delle malattie neurodegenerative non siano ancora chiari, alcuni dati di letteratura stabiliscono una associazione tra malattie neurodegenerative e inquinamento ambientale. In particolare è stato dimostrato che l’esposizione prolungata al particolato atmosferico (PM 2.5) aumenta la probabilità di ricovero per malattia di Alzheimer e malattia di Parkinson in modo lineare rispetto ai livelli di concentrazione di PM2.5, anche quando questi sono bassi. L’esposizione a insetticidi, pesticidi, solventi, metalli pesanti come arsenico, cadmio, mercurio, manganese e piombo nonché il traffico urbano sono stati chiamati in causa come fattori di rischio per la malattia di Parkinson.

Anche l’incidenza di eventi vascolari ischemici è correlata all’esposizione a diversi inquinanti (particolato, ozono, monossido di carbonio, diossido di azoto), mentre – secondo un recente studio danese - il rischio assoluto di sviluppare schizofrenia è maggiore per soggetti esposti dalla nascita all’età di 10 anni a concentrazioni medie quotidiane di NO2 (diossido di azoto) superiori a 26.5 μg/m³.

Infine, relativamente ai tumori cerebrali vi sono dati che indicano che l’esposizione a pesticidi durante la gravidanza, l’infanzia e l’adolescenza è associata a un aumento del rischio di tumori cerebrali, oltre che di patologie del neuro-sviluppo embrionale e sembra crescere il sospetto che l’uso del cellulare possa svolgere un ruolo significativo nello sviluppo di importanti malattie neoplastiche del sistema nervoso.

Un ruolo particolarmente rilevante come agente nocivo per il sistema nervoso è attribuito al particolato, specialmente alla frazione 2.5 e al particolato ultra-fine che, inalato in ambiente inquinato, è tossico per il polmone e il sistema cardiovascolare e puo’ accedere al sistema nervoso centrale sia dal torrente sanguigno, attraversando la barriera emato-encefalica, sia raggiungendolo direttamente, in quanto inalato, attraverso il bulbo olfattivo.

I meccanismi attraverso i quali l’inquinamento induce le patologie neurologiche non sono noti, ma studi recenti suggeriscono che il legame tra agenti inquinanti e neuro-degenerazione potrebbe essere rappresentato da un processo di infiammazione del sistema nervoso centrale; tale neuro- infiammazione è infatti considerata un fattore che induce i danni cellulari alla base delle malattie neurodegenerative e che ne determina la cronicizzazione. Evidenze crescenti suggeriscono che l’inquinamento ambientale favorisca processi di neuro-infiammazione.  Inoltre studi in vitro e nell’animale da esperimento indicano come inquinanti urbani inducono a livello cerebrale accumulo della proteina beta amiloide - componente delle placche senili tipiche della malattia di Alzheimer – sia della proteina alfa-sinucleina, componente dei corpi di Lewy, la lesione cerebrale tipica della malattia di Parkinson.

L’inquinamento ambientale quindi è un complesso di elementi tossici che causano, attraverso diversi meccanismi tra loro correlati, danni neuropatologici che possono indurre varie malattie del sistema nervoso centrale.

a cura di
Laura Bracco